Lo scorpione

La piccola storiella di oggi è tratta dal libro “A volte basta un raggio di sole” di Bruno Ferrero.

Un monaco si era seduto a meditare sulla riva di un ruscello. Quando aprì gli occhi, vide uno scorpione che era caduto nell’acqua e lottava disperatamente per stare a galla e sopravvivere.

Pieno di compassione, il monaco immerse la mano nell’acqua, afferrò lo scorpione e lo portò in salvo sulla riva. L’animale per ricompensa si rivoltò di scatto e lo punse provocandogli un forte dolore.

Il monaco tornò a meditare, ma quando riaprì gli occhi, vide che lo scorpione era di nuovo caduto in acqua e si dibatteva con tutte le sue forze. Per la seconda volta lo salvò e anche questa volta lo scorpione punse il suo salvatore fino a farlo urlare per il dolore.

La stessa cosa accadde una terza volta. E il monaco aveva le lacrime agli occhi per il tormento provocato dalle crudeli punture alla mano. Un contadino che aveva assistito alla scena esclamò:”Perché ti ostini ad aiutare quella misera creatura che invece di ringraziarti ti fa solo male?”

“Perché seguiamo entrambi la nostra natura” rispose il monaco. “Lo scorpione è fatto per pungere e io sono fatto per essere misericordioso.”

E tu, per che cosa sei fatto?

Chi di voi ha paura degli scorpioni? Ebbene, oggi voglio divagare un po’ sugli scorpioni presenti in Italia. Tutte le specie di questo animale presenti nel nostro paese, non rappresentano una minaccia per l’uomo. Loro cercano sempre di evitarci e la loro puntura ha conseguenze minori di quelle di una puntura di un’ape. Nonostante questo, se ne trovate uno in giro, lasciatelo in pace! Anche perché, nonostante la puntura di uno scorpione italiano non sia pericolosa, non è comunque una cosa piacevole 😉

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